Giovedì 16 maggio

/ 20:15

Sala dei Giganti

Musica, mente e cervello

Due concerti di musica classica organizzati in collaborazione con gli Amici della Musica di Padova, con interventi del Prof. Massimo Grassi sugli effetti della musica sulla mente umana. Nei due concerti verranno esplorati due aspetti legati alla musica: ascoltare la musica e suonare la musica.

Nel primo concerto l’intervento percorrerà la storia di un fatto scientifico molto particolare: quello del “Mozart effect”. Perché per un po’ di anni ci siamo convinti che ascoltare Mozart potesse far bene al nostro cervello e alla nostra intelligenza? Ripercorreremo una curiosa linea di ricerca – nata da un risultato probabilmente occasionale e fortuito – ma che ha prodotto una notevole eco mediatica, tanto da essere conosciuta anche dai non addetti ai lavori. Nel secondo concerto ci concentreremo sull’esecuzione musicale: suonare uno strumento musicale può produrre benefici sulla mente e sul cervello? Da circa un paio di decenni gli scienziati stanno cercando una risposta a questa domanda studiando il comportamento ed il cervello dei musicisti. Avremo l’occasione di esplorare le più recenti delle ricerche condotte in questo campo con un esempio di studio multi laboratorio condotto e coordinato dall’Università di Padova.

Musica, mente e cervello: ascoltare la musica

Concerto

Julian Kainrath – violino
Luigi Carroccia – pianoforte

Programma:

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

Sonata in mi minore K 304 (1778)
Allegro
Tempo di minuetto

Claude Debussy (1862 – 1918)

Sonata in sol minore L 140 (1916-1917)
Allegro vivo
Intermède (Fantasque et léger)
Finale (Très animé)

Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)

Sonata in la maggiore op. 4 “a Kreutzer” (1802-1803)
Adagio sostenuto, Presto
Andante con variazioni
Finale (Presto)

Premiato nell’aprile 2022 con il Discovery Prize 2022 dall’International Classical Music Awards (ICMA), Julian Kainrath ha collaborato con l’Orchestra Filarmonica di Lussemburgo

presso la Philharmonie di Lussemburgo. Nato a Merano nel maggio del 2005, si esibisce pubblicamente dal suo decimo anno di età. La sua prima apparizione come solista con orchestra in America del Sud (Bolivia) risale al 2015. Suona un violino Jean Baptiste Vuillaume 1828.

Luigi Carroccia ha vinto numerosi premi in Concorsi nazionali ed internazionali, tra i quali il

“Virtuoso Prize” al Vendome Piano Prize svolto durante il Festival di Verbier 2019, e il “Premio Abbado” indetto dal MIUR in memoria di Claudio Abbado. La sua attività concertistica lo ha visto regolarmente impegnato in Italia e all’estero per Festival come il

Duszniki International Chopin Piano Festival, il Miami International Piano Festival e il Dresdner Musikfestspiele.

In collaborazione con:



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